Che cos’è la “ossigeno-ozonoterapia”?
È una procedura terapeutica che utilizza gli effetti benefici dell’ozono applicato al corpo umano, da solo od in associazione ad altri farmaci, in una svariata quantità di patologie.
Che cos’è l’ozono?
È un gas inerte, forma triatomica dell’ossigeno (O3), incolore, irritante con caratteristico odore pungente, estremamente instabile e con forte potere ossidante. Scoperto nel 1840, in natura si trova negli strati alti dell’atmosfera.
A scopo medico venne utilizzato inizialmente durante la Prima guerra mondiale per disinfettare le ferite. Ha forte potere antisettico, battericida, fungicida ed antivirale.
Qual è il meccanismo di azione dell’ozono?
Almeno 2 sono i meccanismi ipotizzati: a) biochimico: b) meccanico
a) L’azione “biochimica”, sfruttata per il trattamento dei processi infiammatori e dolorosi in genere, si basa sul miglioramento dell’ossigenazione locale e conseguente azione ossidante sui mediatori algogeni.
b) L’azione “meccanica”, chiamata in causa, nel trattamento dell’ernia del disco, sarebbe relativa alla riduzione del contenuto d’acqua del disco. La “essiccazione” del disco ne riduce la pressione interna, promuovendo una riduzione delle dimensioni dell’ernia, e di conseguenza, la compressione meccanica sui nervi.
Quali patologie traggono maggiore beneficio dal trattamento con O2/O3?
L’elenco delle malattie è molto lungo ed in continua espansione man mano che pervengono segnalazioni dalla letteratura:
artrosi e artriti, tendiniti (epicondiliti, epitrocleiti, sindrome del tunnel carpale); discopatie sia cervicali che lombari (cervicobrachialgie, lombosciatalgie); disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica; turbe neurologiche dai disturbi della memoria fino agli esiti di ischemia cerebrale, etc .
Attualmente nella Casa di Cura “S. Maria del Pozzo” l’ozonoterapia viene praticata nelle seguenti modalità:
– Infiltrazione intra-discale sotto guida TAC per il trattamento dell’ernia del disco.
Si eseguono classicamente due o, al massimo, tre sedute a distanza di almeno una settimana sulla base della risposta individuale (Non è raro riscontrare un soddisfacente risultato anche solo dopo una unica applicazione).
– Infiltrazioni intra-articolari (spalla, gomito, caviglia, ecc.).
Si eseguono almeno quattro sedute a distanza di una settimana.
Quale è la durata della terapia e per quanto mantiene la sua efficacia?
Dipende dal tipo di patologia e dalle modalità di applicazione come sopra elencato.
Inoltre bisogna considerare l’estrema variabilità della risposta per ogni singolo paziente.
A esempio, nel caso delle infiltrazioni intra-discali si eseguono classicamente due o, al massimo, tre sedute a distanza di almeno una settimana.
Tuttavia non è raro riscontrare un soddisfacente risultato anche solo dopo una unica applicazione.
Vi sono controindicazioni, effetti indesiderati o collaterali?
Il trattamento con O2/O3, eseguito da mani esperte è praticamente privo di effetti dannosi.
L’unica vera controindicazione è rappresentata – nella somministrazione sistemica – dal “deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogeneasi”.
Nella somministrazione con siringa e flacone l’ozono non deve essere miscelato con altri farmaci.
Si raccomanda di evitarne la somministrazione in gravidanza, in pazienti in terapia con ACE-inibitori (farmaci anti-ipertensivi quali captopril, l’enalapril, il lisinopril, perindopril e il ramipril) o con dicumarolici nei quali va tenuto sotto controllo l’INR (tasso di protrombina). Deve essere evitata la somministrazione diretta nel torrente arterioso e/o venoso. A volte si possono avere fenomeni di “lipotimia transitoria” o “malessere”, della durata di pochi minuti, legati ad un riflesso vagale scatenato da stimoli emotivi e/o di dolore transitorio, piuttosto che all’azione del farmaco. Altri effetti collaterali sono per lo più legati all’azione “irritante” dell’ozono e sono rappresentati da “dolore urente”, “pesantezza” o “senso di tensione” nella sede dell’iniezione.
Questi disturbi, in genere, regrediscono spontaneamente entro breve tempo. Tuttavia, se particolarmente intensi o prolungati, possono essere facilmente dominati dai comuni farmaci antidolorifici.
La somministrazione di ozono è dolorosa? Richiede la sedazione?
La procedura viene eseguita in via ambulatoriale, non richiede sedazione.
In pazienti con soglia del dolore particolarmente bassa, può essere preceduta dalla somministrazione di un farmaco analgesico.
Le modalità e le vie di somministrazione variano in base alla patologia da trattare. Nel caso della infiltrazione profonda, intra-discale, avviene sempre sotto guida TAC o radioscopica.
Una blanda anestesia locale può essere impiegata durante la progressione dell’ago e subito prima di iniettare l’ozono.
Quali sono le percentuali di successo terapeutico con O2/O3?
Ovviamente variano in rapporto al tipo di patologia trattata.
Nel trattamento del “mal di schiena”, le percentuali di successo, calcolate sulla base della risoluzione del dolore, possono giungere, a seconda delle casistiche, dal 75% fino al 90%.
Ottimi effetti sulla sintomatologia dolorosa, sempre in campo ortopedico e nella Medicina dello Sport, sono riportati anche nella cura di molte altre patologie osteo-articolari (spalla, gomito, caviglia, ecc.) e tendinopatgie osteo-articolari (spalla, gomito, caviglia, ecc.) e tendinopatie in genere.